La stampa disse:
La Notte – venerdì 10 gennaio 1969
Torna Quasimodo. La scrittrice Curzia Ferrari ha ideato e ordinato una mostra che vuole rendere omaggio a Quasimodo e che si intitola appunto “Salvatore Quasimodo nella pittura italiana” per significare l'attaccamento degli artisti italiani al grande poeta scomparso. Sarà inaugurata alla Parete di Pino, in via Borromei, giovedì prossimo. Durante la cerimonia inaugurale il sindaco Aldo Aniasi presenterà il volume " Quasimodo a Milano », edito dall'amministrazione civica e curato da Curzia Ferrari che ne ha dettato l'introduzione, e dal figlio del Premio Nobel. Nel libro sono riprodotte le ventisei opere esposte, che hanno per autori i più bei nomi della Pittura contemporanea: Cassinari, Guttuso (con un disegno del 1932), Manzù, Fiume, Bartoli, Birolli, Migneco, Brindisi, Sassu, Cantatore ed altri. Ispirandosi a un tema quasimodiano, lo scultore Luciano Minguzzi ha realizzato una preziosa acquaforte che sarà offerta agli ospiti di riguardo. Siamo lieti intanto di pubblicare un'assoluta primizia: uno schizzo di Eugenio Montale, trovato tra le carte di Salvatore Quasimodo (il nome è scritto in greco). Non porta alcuna data ma dovrebbe risalire agli anni 1930-32. Anch'esso apparirà nella mostra.
Corriere della sera – giovedì 16 gennaio 1969
Una mostra di ritratti di Salvatore Quasimodo, realizzata da maestri della pittura contemporanea, verrà inaugurata oggi pomeriggio alle 17.30 alla presenza del sindaco Aniasi alla Parete di via Borromei n 13. La mostra comprende opere di Bartoli, Bossoli, Birolli, Brindici, Cantatore, Caruso, Casinari, Chierego, Fiume, Guttuso, Luigi Mandelli, Manzù, Migneco, Montale, Motti, Regianini, Sassu e Tumiolo.
Il Pentacolo artistico – culturale (carta intestata) Milano, 18 gennaio 1969
Alle gentile Signora Nuzzi Chierego scultrice, Via San Siro, 31 – Milano
Gentile e cara Signora, desidero, dopo l’incontro di giovedì sera a “La Parete”, rinnovare a Lei i miei più vivi sinceri complimenti per la magnifica realizzazione dedicata a Salvatore Quasimodo.
Posso dirLe con sincera soddisfazione che questo mio pensiero è stato condiviso da molti amici, che hanno trovato nella Sua opera tutto lo spirito e l’espressione più viva e convincente. Brava!
Questa mia affermazione vuole essere anche l’augurio di sempre maggiori successi nella Sua Arte, che stimo ed apprezzo.
La saluto con viva cordialità.
Sandro Rubboli
Biglietto scritto a mano da Aldo Prati – Milano, 21 gennaio 1969
A Nuzzi Chierego / presente a “La Parete”
Pure nell’ombra brilla il suo Quasimodo
sereno e umano, intenso e vivo, unico
di verità di poesia fervido,
saldo e vibrante di pensiero e d’anima.
GLOBARTE, Anno IV N° 1-4 – pagg. 36-37 (1969)
Quasimodo a Milano - La ormai notissima « Parete » di Pino Abiami, in via Borromei, ha ospitato una mostra di ritratti e disegni rappresentanti Salvatore Quasimodo, a titolo di omaggio della nostra città verso il Poeta, che a Milano giunse, tanti anni or sono, « con un mantello corto e alcuni versi in tasca ». Il fascicolo commemorativo, ordinato da Curzia Ferrari - che di Quasimodo ha tracciato un commosso ritratto letterario - è aperto da una prefazione del Sindaco di Milano e contiene le riproduzioni delle opere dei seguenti artisti: Cantatore, Cassinari, Birolli, Brindisi, Fiume, Motti, Regianini, Bartoli, Montale, Guttuso, Sassu, Migneco, Manzù, Bassoli, Tomiolo, Luisi, Chierego, Caruso. Nella serata inaugurale, il figlio del Poeta, Sandro, ha letto alcuni brani dell'opera paterna, alla presenza del Prefetto di Milano, dott. Mazza, del Sindaco Aniasi, del dott. Mario Trimarchi, dell'Assessore Crespi (foto in alto). L'altra foto mostra la nostra socia e consigliera Curzia Ferrari mentre accoglie l'avv. prof. Francesco Ogliari, presidente del Museo della Scienza e della Tecnica. La mostra ha avuto grande successo.
Tre opere esposte. Ci è gradito presentare le opere di tre nostri soci: in alto, a sinistra, la scultura di Nuzzi Chierego; a destra, in alto, il dipinto a olio di Regianini; in basso, l'opera di Salvatore Fiume.
Sandro Rubboli
Dal dépliant della mostra alla Galleria Brixia
Brescia (maggio 1971) Sotto codesto profilo, quanto mai indicativi appaiono i ritratti: da quello scultoreo, così acuto, penetrante, commovente – al ricordo – di Salvatore Quasimodo, a quello pittorico che ci è vieppiù caro per la dolce fisionomia di chi rappresenta; ebbene, nell’uno e nell’altro caso, l’artista, nel risolvere con piena obbedienza al mezzo tecnico usato i problemi fisionomici e psicologici proposti da due personaggi (e li abbiamo scelti come esempi, ché molti altri sarebbero da prendere ugualmente in considerazione), si è posta il problema d’offrirci immagini d’umanità cariche di contenuti poetici, animate da uno spirito che le fa vivere anche al di là del fatto contingente.
Mario Monteverdi
BbiesseS
mensile indipendente di vita bresciana e nazionale, anno XI N°114 - maggio 1971
Ciò che, per contro ci ha favorevolmente, e senza mezzi termini, vivamente impressionati è la sua produzione scultorea, una serie di bronzi di incomparabile grazia ed estrema finezza: (…) l'invenzione delle forme, il movimento, la perfetta esecuzione anatomica, comportano una personalità sicura ed esuberante, che sa emozionare sia nei ritratti (vedi quelli di Padre Pio e di Quasimodo) assai validi per la loro penetrata intensità psicologica, sia per i nudi, che trovano la loro maggior espressione in « tormento » e in « Inno alla gioia » (questa ultima senza dubbio una delle sue opere più riuscite) e sia per la flessuosità delle sue ballerine.
Le due maschere nella scultura « Momenti della vita » ci danno anche la prova di una sofferta umanità, di un'interiorità capace di generare la condizione umana, assai oltre i valori estetici.
ALBERTO MORUCCI
LA “MARTINELLA”
di Milano, Rassegna di vita italiana, Novembre-Dicembre 1973 Famiglia Artistica Milanese Corso di Porta Vittoria, 16
Dall’ “Inno alla gioia” ai “quattro gatti al sole”; da “arguzia” al “nudo allo specchio”; dalla “Testa di Quasimodo” a quella di “Padre Pio”; da “ritorno” a “Ninna nanna”, c’è tutta una gamma di soggetti che testimoniano della possibilità dell’artista a sentire e interpretare i molteplici aspetti della personalità umana e della vita.
ALBERTO LONGA
1976 – “L’idea Liberale”
organo del Centro Studi dell’Idea Liberale, Anno XVII – Fasc. IV Gennaio/Febbraio 1976. Pag. 16: “Omaggio d’arte, Riproduzione di opere d’arte (inedite o rare)”. (…) “Accanto ai nomi di un Gaudenzio Ferrari, di un Piccio, di un Ciardi, ecco nomi non meno meritevoli, come D’Antoni, Bargiggia, A. P. Cifarelli, A. Corsetti, N. Chierego” (2 clichés che campeggiano su due pagine, “N. CHIEREGO, Io mi sento bella” e “N. CHIEREGO, Quasimodo”)
1987 – “L’idea liberale”
organo del Centro Studi dell’Idea liberale, N.S. VI-XXIX – fasc. II-III, Sett-Ott/Nov-Dic 1987. Pag. 88: “Presentazione di Artisti: Nuzzi Chierego”
Ma da quando è stata legittimata, anche sul piano estetico quella scultura che è frutto di modellature impresse nella creta o in consimili paste plastiche, anche alla donna si è aperto il regno dei volumi; subentra, poi, l'opera del fuoco, che discioglie e rifonde e rimodella i bronzi. In quest’arte la Nuzzi Chierego ha conseguito risultati eccellenti: oltre numerose opere di soggetto religioso e profano, abbiamo alcuni ritratti di eccezionale fortuna artistica; ricordiamo il ritratto di Salvatore Quasimodo, quello di Giorgio Cicogna; soprattutto felice è il monumento che Trapani le ha commissionato per magnificare il celebrato Padre Pio da Pietralcina; sempre la materia incontra lo spirito; sempre vedi « la mente » del personaggio, come voleva Leonardo, nei tratti del volto perfettamente riprodotto.
GIOVANNI GIRALDI
La Voce d’Italia – Nuova. Milano
– Mensile d’informazioni e attualità politico-culturali – Anno I – N° 1
“Polemica sulle arti”
(…) Qualche nome buono. – Limitiamoci alla scultura. L’ultimo nome valido, di indirizzo classico, pur non essendo un accademico, è stato A. D'Antoni (Roma 1894-1969). - Milano ha avuto Franco Bargiggia (Milano 1888, Sanremo 1966), che ha lasciato una ricca serie di bronzi di bella fattura. - G. Manzù possiede doti, ma insegue miraggi di uno spettacolarismo impressionistico che cadranno nel vuoto. Non è valida la sua porta di San Pietro; sono validi certi suoi piviali con mitria. - Era molto valente il Martini; il suo capolavoro è il gruppo, sull'ingresso dell'Ospedale Maggiore di Milano, col Duca Francesco Sforza, la Duchessa e Pio II; tutti e tre « sono in mezzo », cioè al posto d'onore: il papa, la signora, il capo dello stato. Chi sa far questo, sa « pensare l'arte ». La modellatura è degna d'un grande del Rinascimento. - Oggi i ritratti meglio interpretati, e più fedeli al vero, sono quelli di Nuzzi Chierego (Milano, Via S. Siro 31); le mani di questa signora hanno modellato bene Quasimodo, Padre Pio, giovinette acerbe e protese alla vita.
MÈNIPPOS
1990 – “Nuzzi Chierego”, Monografia a cura di G. Giraldi, Ed. Pergamena.
“la scultura impone, pur sempre, qualche obbligazione verso il reale da cui muove; così nel ritratto non puoi esimerti dal dire con fedeltà i tratti di un individuo; e tuttavia, anche qui, la Nuzzi Chierego cerca l'anima nei tratti di un viso; nel ritratto del poeta Quasimodo, uno dei più espressivi, vedi l'uomo vivo, e vero, con le sue nascoste (ma non occultate) perplessità esistenziali, e c'è una non mai negata coscienza di sé.”
Quelli che hanno fatto grande Milano, l'Italia: I personaggi ... (pag. 186)
Avanti - Domenica 19 gennaio 1969 - Pag. 13 - cronaca italiana
http://avanti.senato.it/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/15.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201969-1976%20OCR_del/Ocr%20-D-/D-%20dal%201969%20-02%20Gennaio%20pag.%2001%20al%201972%20-02%20Luglio%20pag.%2014/CFI0422392_19690119.73-16_0013_d.pdf
"MOSTRE D'ArTE
Cosi videro Quasimodo
Quando Salvatore Quasimodo era in vita ricordiamo che andava spesso, di sera, alla "Parete di Pino" in via Borromei, attratto dal vecchio ambiente fumoso frequentato dagli artisti e viziato dai proprietari che lo ricevevano ogni volta con grande affabilità e lo mettevano a suo agio con la loro spontaneità semplice e umana.
Quasimodo, pur essendo un intellettuale, amava la gente semplice e la sua maggiore occupazione era quella di tener vivo l'aggancio continuo con il mondo e l’uomo attraverso la poesia.
In verità, Quasimodo era anche un uomo tormentato, per questa ragione non aveva un carattere facile. Le sue ansie in una mente così lucida non lasciavano spazio a facili ottimismi o indulgenze. Il suo colloquio più vivo lo cercava attraverso la creazione e i suoi atteggiamenti avevano sempre qualcosa di solenne sulla falsariga del suo carattere impetuoso e riservato, corroso dal tarlo esistenziale.
Noi abbiamo avuto occasione d'incontrare il poeta più volte, da Pino; una volta presentammo insieme al pubblico un libro nato dalla collaborazione d'un pittore con un poeta, una delle tante manifestazioni che si svolgono alla "Parete" In quelle occasioni noi notammo che quando Quasimodo si trovava in quell'ambiente si sentiva veramente a suo agio, parlava pacatamente, disteso e difficilmente sfoderava i suoi legittimi malumori che coltivavano i suoi rancori. Erano momenti che lo astraevano dai suoi veleni, che gli restituivano !a dolcezza serena della vita in compagnia di qualche amico con il quale chiacchierare e bere, insieme, un buon bicchiere di vino, senza l’assurdo degli imperativi quotidiani che corrodono i sentimenti e il piacere.
Hanno dunque fatto bene, i familiari e gli amici di Quasimodo a voler ricordare il poeta in quell’ambiente che gli era tanto caro e congeniale con una mostra di disegni, pitture e sculture, che ritraggono Quasimodo in varie pose e in vari momenti della sua vita. Questa singolare ed eccezionale mostra di ritratti d'un solo personaggio è dunque visibile alla "Parete" e, a inaugurarla, sono intervenuti i familiari dell’artista scomparso, il prefetto di Milano dott. Libero Mazza, il sindaco compagno Aldo Aniasi, il presidente della Corte d'Appello Mario Trimarchi, l'assessore Gian Franco Crespi e tanti amici di Quasimodo, amabilmente ricevuti come sempre dal Pino e la Gilda che, per l'occasione, erano visibilmente commossi.
I ritratti sono opere di Renato Birolli, Giacomo Manzù, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Bruno Caruso, Bruno Cassinari, Domenico Cantatore, Salvatore Fiume, Fernando Mandelli, Eugenio Tomiolo, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco, Giuseppe Motti, Luigi Regianini, Arnaldo Bartoli, Renato Bassoli, Luciano Luisi, Nuzzi Chierego, e il poeta Eugenio Montale.
Nel corso della manifestazione il compagno Aldo Aniasi ha presentato la pubblicazione "Quasimodo a Milano", un libro della collana di monografie della rivista "Città di Milano" che la civica amministrazione ha voluto dedicare allo scomparso "Premio Nobel" che, pur essendo siciliano, era milanese di adozione in quanto ha vissuto e maturato la sua intera vicenda artistica nella nostra città.
FRANCO PASSONl