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Ninna nanna
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scultura in gesso
h cm 52 x 15
L’opera è stata esposta al pubblico nelle seguenti mostre:
- 29 ottobre –13 novembre 1966, Galleria Velasquez
(Centro Culturale Artistico“Rosetum”) Milano,Via Pisanello,1
- 25 maggio – 8 giugno 1967, Galleria Internazionale - Varese, Via Veratti, 9
- 16 – 29 maggio 1971, Galleria Brixia – Brescia, Via Fratelli Porcellaga, 14
- 17 ottobre – 4 novembre 1971, Convitto IRE – Besozzo (Va) (fotografia su dépliant)
- 8 - 23 novembre 1973, Famiglia Artistica Milanese – Corso di Porta Vittoria, 16 – Milano
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Codice: S-A009
Data: 1973
Collocazione: 0
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Assoluta assenza di linee verticali e orizzontali: le linee curve creano un andamento sinuoso dei volumi, sui quali la luce scivola senza forti contrasti: atmosfera di sogno che evoca il ritmo ondulatorio del canto che la donna accompagna con l’intero corpo, ninnando il suo piccolo. Il panneggio degli abiti contribuisce a rendere fluido il gioco di luce, mentre i lunghi capelli danno continuità all’opera, che risulta senza stacchi. Il collo scoperto e “offerto” della donna corrisponde, in parallelo, al corpicino adagiato del bimbo, come a formare un unico nucleo di fiducia chiuso dalle spalle sporte in avanti; sul retro, le pieghe dello scialle quasi perpendicolari ai capelli e al panneggio della gonna esprimono una volontà di difesa fino al sacrificio: l’allusione alla croce non è casuale. Un piede è in posizione arretrata e i panneggi della gonna accompagnano il movimento: allusione a un passo di danza, forse, ma certamente lascia la sensazione che la donna stia proiettando il figlio verso un futuro “alto” ... La bellezza dà ali al cuore, e permette di comunicare anche quel che non fa parte della propria esperienza!
La stampa disse:
LA “MARTINELLA” di Milano, Rassegna di vita italiana - Novembre-Dicembre 1973. Famiglia Artistica Milanese, Corso di Porta Vittoria, 16 Dall’ “Inno alla gioia” ai “quattro gatti al sole”; da “Arguzia” al “Nudo allo specchio”; dalla “Testa di Quasimodo” a quella di “Padre Pio”; da “Ritorno” a “Ninna nanna”, c’è tutta una gamma di soggetti che testimoniano della possibilità dell’artista a sentire e interpretare i molteplici aspetti della personalità umana e della vita. ALBERTO LONGA
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