Un po’ di secessione,
come nei dipinti degli anni ’30,
anche se siamo negli anni ’70.
Colpisce subito quel muro “bianco”,
che di bianco non ha neppure una pennellata.
Poi quel tetto, che è costruito con pennellate anziché tegole:
ognuna ben visibile e distinta,
ma la somma è un colore differente da ogni pennellata!
I fiori non hanno forma, eppure sono chiaramente calendule:
macchiette sparse di colore esatto.
Quel prato non è distesa, ma mistura d’ogni verde: vero!
I monti son poco più che panneggio di sfondo ...
E quell’Ombra,
che si confonde con lo sgretolarsi del muro,
è quasi protagonista:
il Tempo vi nasconde la Storia,
come in quella porta che è occhio,
e guarda all’interno mantenendo il segreto.
Sorride il lago mentre suggerisce lo Spazio
e gli risponde quel tratto di strada che sa di Cammino...
La tenda è piantata!