Si suppone fosse una delle Zie di Fiume, ma l’identità precisa non è certa, e forse neppure necessaria: è “la Zia”, quella che tutti vorremmo avere ...
Probabilmente non sposata, perché nessun vezzo appare, né vanità ...
Comprensiva e partecipe di molte vite, come se la sua anima fosse lo spazio in cui il mondo intero abitava...
Un occhio sembra guardare attentamente l’interlocutore, per vedere e ascoltare; l’altro sembra intento alla meditazione sulla sua storia personale e sull’esperienza di anni, per capire ...
Gli angoli della bocca hanno una piega amara, per età e dolori, ma sulle labbra non si è spento il sorriso, un po’ complice, un po’ divertito, molto incoraggiante ...
Capelli puliti e ordinati, ma non acconciati: la semplicità di quel che conta ...
L’abito scuro di chi vuol passare inosservato: dignità e femminilità schiva del primo ‘900 ...
Sembra di sentirla frusciare per casa, intenta ad occupazioni lievi, pronta al dialogo senza chiacchiere, contenta di un silenzio d’intesa ...
Forse è proprio per persone come lei che è stata abolita la parola “vecchia”: quando gli anni servono per entrar meglio nella verità delle cose, senza rinunciare né tralasciare nulla, e ogni frase è verità sminuzzata, come la rondine ai rondinini ...
Il suo posto, da sempre, è ai piedi di un letto, per confortare la sera, incoraggiare la mattina, assistere senza intromettersi, confidente di sguardi: famiglia senza il peso di famiglia ...
La Zia che tutti vorremmo saper essere!