Ti ascolto

olio/cartone h cm 70 x 60 senza firma

Codice: A146

Data: 1930

Collocazione:

1930. Ancora la Madre, come modella.
Una madre tanto più giovane di
“Cuore mio di sole” (A 151),
“Meditazione” (A145) e
“Il pensiero dominante (A 009):
giovane quasi quanto in “Fiducia” (a 142).

Ma qui l’abito scuro della modella farebbe pensare al recente lutto:
il grande Babbo,
l’amico dei viaggi adolescenti sul grande piroscafo,
il Capitano sempre atteso con festa,
non era più tornato:
bloccato in un porto italiano da un’indomabile infezione.
 
L’Artista non riusciva a farsene una ragione,
così la Madre consolava facendosi consolare,
affidava la sua solitudine alla figlia
e insieme ritrovavano la Presenza assente ...
 
Il pennello era un devoto trucco
per parlarsi, ascoltarsi, aiutarsi, loro due sole, viso a viso.

È così che sono giunti sino a noi
quel sorriso stanco ma non sfiduciato,
quello sguardo mesto ma disponibile,
quella lacrima donata eppur trattenuta.

Il loro intimo colloquio ha annullato luogo ed ora,
limitando lo sfondo alla luce morbida
appena sfumata nella debole ombra,
senza fronzoli:
nulla distoglie da quegli occhi buoni e comprensivi,
seri ma non tristi,
e anche il drappo del vestito,
scuro ma non privo di luce,
certamente elegante,
ha perso la sua materia
di fronte alla saggezza e all’interiorità:
 
alle Mamme
e agli Artisti
bastano gli occhi
per comprendere ed esprimere ...




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