A161. Non altro

Sembra soltanto un quadro, in realtà è una catena di amicizie ...
L’Artista lo dipinse durante un soggiorno di vacanza trascorso a Monte Campione con l’amica pittrice Iris Manfredini Benatti. Luogo e periodo furono scelti per far compagnia all’amica, più attempata di Lei e più insofferente alla solitudine, ed anche meno propensa alla pittura “en plein air”: preferiva “nature morte” composte in casa, solitamente con fiori secchi che permettono ripensamenti e ritocchi. Non era proprio il genere amato da Nuzzi, ma ci si adattò di buon grado per amicizia: lei accettò i fiori secchi, l’altra accettò il drappeggio.
La composizione in buona luce, loro due affiancate come principianti in un atelier, due stili già consolidati che ancora si confrontavano, discutevano, “ripulivano” ognuna il proprio pennello grazie alle osservazioni dell’altra. Le amicizie costruttive ...
Un’estate avevo difficoltà a raggiungere Nuzzi: Agnese mi ci portò in auto, e venne a riprendermi dopo una settimana di intensa, reciproca compagnia. Grata del “dono”, Nuzzi le offrì un quadro, e la scelta di Agnese cadde su questo, che subito diventò il re della sua sala. Le amicizie solidali ...
Quando anche Agnese mancò, mi lasciò in eredità proprio questo quadro, che riuniva il ricordo di Lei e di Nuzzi, e del nostro frequentarci. Le amicizie di gratitudine ...

Pittura insolita: non è sfocata l’immagine, si tratta proprio di pennellate senza contorni, colpi di colore sfumato: non altro ... Ma la distanza restituisce la composizione  e la sua armonia, in cui la rosa accennata si sposa al nastro intrecciato, il fascio di steli ai “bottoni di pelo”, il cristallo al drappeggio. E ogni pennellata svela il suo mistero.