A 69. Altri tempi
Il lusso dell'Hotel più rinomato di Venezia si discioglie in un equilibrio di forme e colori che ne anticipa l'eleganza. Quest'opera dell'età matura riassume l'esperienza e la competenza di anni, in ogni campo. Sfumati e quasi sognanti i muri un po' secessionisti, si sposano al verde circostante, senza che nessuno dei due scompaia. Variegato e "macchiato" il verde, con pennellate appena appoggiate oppure distese e mischiate sulla tela, ma sempre "staccate" dal contesto, grazie a sapienti ombre colorate. Un po' "impressionisti" i riflessi sull'acqua, che imitano la luce senza ripeterla e ripetono il verde senza imitarlo ... Taciturne e umili le barche, perché la presenza umana non sia troppo evidente, ma profonde le finestre perché si sospetti una sguardo che esce dall'ombra. Vuoto il cielo, soltanto sfondo ad alberi e torretta, ma pronto a giocare con le basse merlature e a nascondersi nei riflessi della famosa cupola. Appena accennati i fiori rossi, soltanto gocce nel verde ...
Padronanza di ogni tinta, di ogni pennello e di ogni tecnica!
