L’orlo del piano d’appoggio divide il quadro in orizzontale, un po’ sotto la metà.
Nella parte inferiore, il tavolo lucido riflette colori e forme, ma non interamente: la simmetria viene tagliata all’inizio delle foglie, evitando il ripetersi della parte centrale del quadro.
Nella parte superiore una tenda è drappeggiata ad attenuare la luce: più chiara la parte centrale liscia, più azzurrognola ai lati, dove pieghe non verticali dirigono l’attenzione al centro.

In primo piano, una chiara ciotola incide una curva verso l’alto, mentre il ramo di camelie risponde con una curva verso il basso.
Pur essendo un’opera dell’età matura, le camelie non sono definite nei petali, ma come nel fervore della giovane età vivono soltanto di colore e luce, mostrando la loro leggerezza, mentre le foglie ostentano la loro robustezza in ambedue le facciate, di diversa intensità.

Trasparente eppur fonte di luce è la ciotola, con acqua e foglie immerse, che ancora ha spazio per riflettere le foglie sopra di lei e per riflettersi nel piano sottostante.
È comunque la luce la protagonista: filtrata dalla tenda, si accende sui fiori, attraversa il vaso giocando con il bordo d’argento e ricade sul tavolo, spegnendosi intorno alla firma. Non la luce accesa e brillante del sole e degli anni giovani d’entusiasmo, ma la luce chiara, riposante e consolante del giorno maturo, che pur ha i suoi accenti vivi senza esaltazione …