Con una accattivante armonia di colori, l’opera è senza sfondo, quindi senza riferimenti al luogo in cui è stata dipinta. Neppure il piano d’appoggio è identificabile, e i garofanini non sono stati staccati dal contesto, non c’è profondità dietro a loro: è come se esistessero in loro stessi, pura essenza di vita, senza necessità di dialogare con quel che li circonda. Si “rispondono” tra loro, nell’accordarsi e distinguersi di tinte: un vispo chiacchiericcio.
Soltanto il vaso, testimone della realtà, narra di una non lontana finestra oltre la quale un albero vive nella libertà dei cieli …