L’opera risale all’epoca dei pastelli, all’inizio della carriera.
Non si è ancora riusciti ad individuare la persona ritratta: potrebbe essere Bianca Chierego, la Madre dell’Ing. Bruno consorte dell’Artista. In ogni caso molto probabilmente si tratta di donna fiumana.
“Esperienza inquieta” ritrae una donna matura (esperienza) ma non ancora spiritualmente rivolta alla vecchiaia, come si può desumere dalla tinta della camicetta, oltre che dall’espressione che sembra tormentata, alla ricerca di qualcosa che non ha ancora avuto, non paga del suo passato.
Particolarmente portata al ritratto, l’Artista sapeva ritrarre il carattere e quasi i pensieri della modella, così da farne un personaggio “leggibile” a più livelli, uguale soltanto a se stesso.
Essendo un pastello, deve avere il vetro, che non si può levare per fare una fotografia più precisa se non a rischio di disperderne la polvere: la fotografia risulta quindi imprecisa, con riflessi che rovinano l’uniformità dei campi di colore.