Una visione dall’alto lascia scorgere un sentiero che si perde tra boschi sempreverdi, più a valle, mentre nel punto di osservazione la foresta si va diradando e gli ultimi alberi già spogli abitano il cielo senza coprirlo, aprendo la vista di cime lontane che sembrano alla stessa altezza: la “postazione” più vicina al Cielo …
Quadro, tinte e stile sono tipici del primo periodo, con pennellate veloci per l’ansia di fermare l’attimo di luce prima di passare ad altro soggetto; i grandi campi di colore sono interrotti con elementi figurativi (gli alberi, il sentiero) che passano dall’uno all’altro ammorbidendone i confini; i colori sono deliberatamente “annebbiati” ad esprimere il delinearsi di una realtà che gradualmente emerge dal sogno, miracolo di un giorno vissuto.
La raccomandazione dell’artista era che non venisse mai venduto, perché “mi è molto caro”. Probabilmente fu dipinto durante il viaggio di nozze, forse trascorso in uno di quei rifugi di montagna che da sempre amava e che frequentò ogni volta che le fu possibile.