nudo di donna ripiegato all’indietro
L’opera è stata esposta nelle seguenti mostre:
- 25 maggio – 8 giugno 1967, Galleria Internazionale - Varese, Via Veratti, 9
- Galleria d’Arte Figurativa Barman, Torino, febbraio 1974 (fotografia su dépliant)
- 16 – 29 maggio 1971, Galleria Brixia – Brescia, Via Fratelli Porcellaga, 14
- 17 ottobre – 4 novembre 1971, Convitto IRE – Besozzo (Va) (fotografia su dépliant)
- 8 - 23 novembre 1973, Famiglia Artistica Milanese – Corso di Porta Vittoria, 16 – Milano (fotografia su dépliant)
- 9 Febbraio 1974 , Berman – Galleria d’Arte Figurativa, Via Arcivescovado, 9 – Palazzo Tirrena – TORINO (fotografia su dépliant)
La stampa disse:
BbiesseS, mensile indipendente di vita bresciana e nazionale, anno XI N°114 - maggio 1971
Ciò che, per contro ci ha favorevolmente, e senza mezzi termini, vivamente impressionati è la sua produzione scultorea, una serie di bronzi di incomparabile grazia ed estrema finezza: (…) l'invenzione delle forme, il movimento, la perfetta esecuzione anatomica, comportano una personalità sicura ed esuberante, che sa emozionare sia nei ritratti (vedi quelli di Padre Pio e di Quasimodo) assai validi per la loro penetrata intensità psicologica, sia per i nudi, che trovano la loro maggior espressione in « tormento » e in « Inno alla gioia » (questa ultima senza dubbio una delle sue opere più riuscite) e sia per la flessuosità delle sue ballerine.
Le due maschere nella scultura « Momenti della vita » ci danno anche la prova di una sofferta umanità, di un'interiorità capace di generare la condizione umana, assai oltre i valori estetici.
ALBERTO MORUCCI
Dal dépliant della mostra alla Famiglia Artistica Milanese, Milano, novembre 1973:
Nelle sue opere modellate rigorosamente, con il concetto tradizionale, vi è peraltro un tocco personale moderno e non retorico che la fa apprezzare e ben valutare.
In “Momenti di vita” e nel “Tormento” la scultrice imprime alla materia che plasma una profonda spinta interpretativa di particolari stati d’animo, tale da trasfondere nell’osservatore una piena coscienza personale di identici stati emotivi.
Cesare Augusto Carnazzi
LA “MARTINELLA”di Milano, Rassegna di vita italiana, Novembre-Dicembre 1973 Famiglia Artistica Milanese Corso di Porta Vittoria, 16
Cesare Augusto Carnazzi nel presentare con singolare sensibilità e competenza la mostra, pone l’accento su determinate opere della Chierego definendo “deliziosa” la personalità dell’artista. E in verità nessuno potrebbe essere in disaccordo col presentatore, specie dopo di aver osservato con cura talune sculture dove la grazia, l’inventiva, l’abilità e in taluni casi l’audacia (Tormento) si sommano e si fondono.
ALBERTO LONGA