D I P I N T I
La ricerca dell’armonia
Spirito libero e anima poliedrica, nell’arco della Sua esistenza l’Artista ha voluto cimentarsi in parecchie tecniche, per imparare a padroneggiarle e capirne le peculiarità espressive.
In breve, però, ha eletto gli olii, che solitamente raccontano con fedeltà la sua verve positiva, e i pastelli, che più facilmente esprimono la sua indole malinconica. Ma neppure questa schematizzazione è assoluta.
Con il passar degli anni, gli olii hanno preso il sopravvento, soprattutto per questione di praticità – e chi ha mai provato a fare un pastello può capire il perché – ma a detta di molti critici, e anche a parer nostro, è nei pastelli che l’Artista conferma
la Sua capacità coloristica e comunicativa.
Qualsiasi materiale utilizzasse (tela, compensato, masonite), l’Artista poneva molta cura nella preparazione della base, così che le sue opere si dimostrano stabili e durevoli nel tempo: qualità molto apprezzata da Musei e collezionisti, che non vedono il minimo accenno a crepe, scoloriture o deperimenti anche a distanza di 70 anni!
Solitamente si classificano le pitture in “Ritratto – paesaggio – natura morta”, ma anche questa schematizzazione risulta difficile, con Nuzzi Chierego: molti ritratti sono ambientati in paesaggi o arricchiti con nature morte, a volte i paesaggi hanno primi piani di fiori o sono animati da figure, le nature morte hanno sfondi e piani simili a paesaggi. Il che non indica assenza di regole, ma il superamento di confini percepiti come restrittivi, per aderire a esigenze interiori.