Ricordo ...
Come in un sogno che avverrà.
Giungevo a Stresa con il treno, ai primi annunci della primavera, e, risalita dalla stazione, percorrevo la Via Siemens verso l’incrocio di Via Selvalunga.
Dalla parte opposta, in lontananza, Nuzzi, Bruno e Niki al guinzaglio.
Niki non tirava, mai. Il morbido pelo fluttuava ad ogni passo, come in una danza.
Bruno teneva in mano uno sgabellino pieghevole in tela, segno di un’avvenuta sosta.
Nuzzi, in una mano la tavolozza portatile, agitava in aria l’altra, in segno di festoso saluto.
I suoi saluti densi di festa, sempre! Scoppi di vocine diverse e di braccia aperte, abbracci corpo a corpo, dondolii, e qualche “Finalmente” o “Che bello, sei qui!” quasi un sospiro all’orecchio ... Feste di cucciolo, nonostante gli anni! Ancora e sempre, dopo oltre quarant’anni ...
Quella volta, Bruno tornò a casa con Niki, io presi la tavolozza (onore concesso a pochi!) e insieme camminammo verso il luogo che aveva dipinto: “Vedrai che angolo di paradiso ho scoperto, così vicino a casa!”
Isola nella città, prati e alberi in fiore, una casetta di campagna, un ripostiglio per gli attrezzi agricoli, viole – e, sullo sfondo, la modernità che incombe a più piani ...
Isola rimasta nel quadro, ma presto sparita nelle ruspe del “progresso”.
E’ rimasto il simbolo di quell’albero che promette ...
Sarà che riuscirà, ancora un’ultima volta, a trasformare le promesse in frutti?
Sarà che da quella strada scenderà ancora il carro del fieno?
Sarà che l’edilizia moderna imparerà a rispettare le piccole oasi?
Sarà che i bambini cittadini del mondo potranno sempre sapere di uno spazio senza cemento?
Sarà che Nuzzi mi verrà ancora incontro a braccia alzate, festosa?
Sarà?
In una prima edizione, il paesaggio confinava con un appena accennato davanzale su cui poggiava un vasetto di primule dal profondo blu. “Montaggio” pensato a tavolino, sommando a quel quadro di nostalgia la realtà di una piantina fiorita in casa. Un successivo ripensamento ha voluto annullare quella finzione, aumentando il “sognato” di tutta l’inquadratura.